"Game Art Worlds: The Early Years" is an ongoing series curated by Mathias Jansson on the pioneers of Game Art. It features interviews with seminal artists that changed the landscapes of Game Art. Our goal is to illustrate the genesis and evolution of a phenomenon that changed the way game-based art is being created, experienced, and discussed today.
Mauro Ceolin, "Want the sex life to be like it used to?”, Bronze and bomb fragments casting from 3D model , 15x11x2 cm. Realization Fonderia Artistica Battaglia, Milan, Italy 2006
L’ultima opera dell’artista italiano Mauro Ceolin e’ una scultura di bronzo intitolata “Want the sex life to be like it used to?”, che miscela reperti bellici con simulazioni di guerre simulate, nella fattispecie, quelle di Delta Force: Black Hawk Down esaminate da Robert J. Bain in un saggio pubblicato nel volume Gli Strumenti del videogiocare (2005). E’ lo stesso artista a descrivere la genesi di “Want the sex life to be like it used to”?
Mauro Ceolin: “Durante l’estate del 2005, mentre passeggiavo per i boschi tra Punta Albiolo, nelle montagne dell’Adamello/Presamella, a 2969 metri, mi sono imbattuto in alcuni frammenti di una bomba della Prima Guerra Mondiale. Ho usato questi pezzi per riprodurre il logo della Delta Force, una divisione speciale delle forze armate statunitensi, usata come soggetto per innumerevoli film, romanzi e videogame, tra cui Delta Force: Black Hawk Down, il videogame di Novalogic.”
Lo spam come titolo di un’opera che mette a tema il rapporto tra combattimenti fallici e piaceri mascolini, l’incontro fortuito di rimasugli bellici, battaglie reali modellate su quelle virtuali: dove si colloca la riflessione di Mauro Ceolin in tutto questo?
Mauro Ceolin: Qual è il senso, la matrice, il “modus operandi” di oggi? Come conciliamo il flusso di dati delle reti telematiche a quello mediatico? La continua riformulazione delle idee e degli strumenti è il mio sentire la contemporaneità. Quindi traduco elaborando un oggetto, che sia denso di sensi derivanti da diverse sostanze. “Want the sex life to be like it used to?” è la memoria di una transizione estetica che concerta comportamenti che indendevo rappresentare. Ho fatto fondere delle schegge di bombe come lo spam si confonde nel mio browser di posta elettronica, ho linkato la prima guerra mondiale a Delta Force: Black Hawk Down il videogame, per esaltare le molteplicità del nostro tempo.
Emblemi Contemporanei, simboli di un nuova militarizzazione dell’intrattenimento: il videogioco come training alla guerra o disimpegno totale?
Mauro Ceolin: Sicuramente la guerra è stata ed è parte integrante del comportamento umano. Negli ultimi anni la guerra/conflitto ha occupato parte delle mie riflessioni, per non abituarmi a conviverci. Il videogioco bellico è uno strumento che riflette un’esigenza complessa da analizzare in poche righe, rimando i lettori a leggere i saggi sull’argomento apparsi su videoludica. Credo non esista il disimpegno totale, ma la totale incapacità di riflettere, di mettere insieme punti diversi. Il medium è il massaggio, you know…
LINK: Mauro Ceolin
LINK: "Game Art Worlds: The Early Years"
Testo: Matteo Bittanti
All images courtesy of the artist
Comments